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      E per la più facile ed esatta osservanza di questa gelosa parte dell’ecclesiastica disciplina, e per la pubblica quiete ha soggiunto, che si comunichino ai vescovi le seguenti istruzioni.
      (Sieguono le istruzioni in tre articoli.)
      “Ha risoluto inoltre S.M. che nella forma finora trascritta si abbia dalla curia ecclesiastica ordinaria in grado di appello a decidere la causa del parroco di Castrogiovanni don Pasquale Mattias dinunciato all’inquisizione per sollecitante, e che omessa la Inquisizione provinciale, ch’era il tribunale di prima istanza, fu in prima istanza sentenziato dall’inquisitore generale della Inquisizione suprema, ch’era un tribunale di appello. Per lo quale effetto debba l’Inquisizione consegnare alla Curia ordinaria gli atti, ed il processo di tale causa.
      “Finalmente, poichè pensa la M.S. di far soddisfare dai fondi, o dalle rendite, che possiede il S. Officio i soldi agli officiali sino a che viveranno, e quindi ciò che avanza, e ciò che andrà di tempo in tempo avanzando colla morte dei medesimi applicare in più usi, e di pubblica utiltà. Ha comandato per potere risolvere con accertamento, che V.E. faccia per mezzo del Tribunale del Real Patrimonio far nota distinta di tali fondi, e di tali rendite, e quindi la rimetta insieme con altra nota dei nomi e cognomi di ciascheduno dei provisionati, e della provisione che gode, colla maggiore possibile brevità.
      “Comunico di real ordine a V.E. questa sovrana risoluzione, affinchè colla intelligenza della Giunta dei presidenti e consultore, e per mezzo della medesima ne disponga l’esatto adempimento.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
Appendice - Indici - Note
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1333

   





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