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(2582) Reale dispaccio del 21 giugno 1794, comunicato a Mr. Airoldi a 1 luglio dello stesso anno. “Eccellentissimo signore – Colla reale determinazione del dì 24 del caduto maggio avendo il Re decise le annose contese giurisdizionali, riguardanti la Reale Cappella Palatina di cotesta capitale, vide che mancava questa del suo Cappellano maggiore, onde dichiarò di volere ristabilita in cotesto regno una tale illustre carica rimasta oscurata con gravissima lesione della regalia, e con positivo svantaggio della nazione, con la pienezza della giurisdizione spirituale, e coi dritti, e con le prerogative annesse a tal dignità sopra tutte le regie cappelle e sulle palatine, eccettuatene le fortezze, i castelli ed i sagri ministri per lo servizio militare quivi destinati, la di cui giurisdizione spetta al cappellano maggiore di Napoli, come cappellano della sacra reale persona, della sua famiglia e dell’esercito. Quindi la M.S. facendo uso di quella facoltà inerente alla sua reale corona, che nel mentovato reale dispaccio si riserbò; è venuta in dichiarare, ed eleggere suo cappellano maggiore in cotesto regno Mr. Airoldi attuale giudice della monarchia; beninteso che con tale elezione non debbano rimaner lesi i diritti dell’attuale abate di s. Lucia, che ha la prerogativa di cappellano maggiore nella sua diocesi durante la sua vita; ma vacando tale badia ne debba il cappellano maggiore ripigliare l’esercizio; colla dichiarazione ancora che esercitando il cappellano maggiore atti giurisdizionali sulle regie cappelle e sopra i regii cappellani, debba far uso del solo titolo di cappellano maggiore senza mai esprimersi quello di Giudice di monarchia; e così al contrario non debba far uso di quello di cappellano maggiore esercitando atto da giudice di monarchia; rimanendo sempre nell’arbitrio di S.M., vacando l’ufficio di giudice della monarchia in persona dell’odierno, di destinare altro cappellano maggiore di cotesto regno, ec.
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