“Nel real nome ne prevengo ecc. – A S.E. il Presidente del Regno. – Giovanni Acton.”
(2590) La voce che corse di questo fatto si fu che il capitano del legno negoziò co’ pirati la schiavitù dell’opulento signore, e fu addotta in prova di questa generale credenza la lettera, che il Re Ferdinando scrisse al Paternò del tenore seguente:
“Caserta 23 agosto 1797. – Principe di Paternò – Ho letto col più sensibile rincrescimento e compassione la lettera nella quale mi date parte della disgrazia accadutavi, e di trovarvi in Tunisi quasi schiavo, per la scellerata condotta del capitano greco ottomano sul di cui legno eravate imbarcato. Considero la vostra afflizione, e vi prendo tutta la parte. È tempo però di non perder coraggio, e confidare, dopo gli ajuti della Provvidenza, in quelli che con la maggior premura ed energia io procurerò di darvi. Spedirò sabato prossimo in Costantinopoli gli ordini a quel mio ministro di rappresentare con tutta l’efficacia e forza alla Porta il tradimento fattovi dal capitano, ed ottenervi non solamente la vostra libertà, ma il meritato condegno castigo del capitano traditore; ec. – Ferdinando.”
(2591) “Vengo particolarmente incombenzato dal Re di manifestare a V.E. in replica della lettera da lei scrittami del 15 decorso, i sentimenti della estesa sua compiacenza verso i buoni e veramente affezionati suoi sudditi di cotesto regno, come il vivo e sensibile suo rincrescimento di non aver potuto sinora eseguire la determinazione presa di trasferirsi costà per qualche tempo con la sua real famiglia, essendone stato impedito dalla fatale e disastrosa catastrofe, che da dieci anni a questa parte agita ed affligge l’Europa tutta.
| |
Presidente Regno Giovanni Acton Re Ferdinando Paternò Caserta Principe Paternò Tunisi Provvidenza Costantinopoli Porta Ferdinando Vengo Europa
|