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      “Per quanto questa valorosa nazione va riandando la memoria delle cose passate, se non trova illustre il suo nome per ambiziosi disegni di dilatare il suo stato, si riconosce però gloriosa ad ogni passo nei magnanimi ed energici sforzi fatti per mantenerlo; così che quante volte ha preso misure a questo oggetto sempre sono state felici le imprese, e fortunati gli eventi.
      “Sono in effetto scorsi ormai da sette secoli e più dacchè questi popoli, restituiti all’antica loro dignità dai valorosi Normanni, non hanno mancato mai all’impegno di mantenere la integrità loro, come nemmeno hanno mancato giammai alla espettazione de’ loro sovrani, quando a ciò gli hanno invitati e diretti. Che se pur tuttavolta qualche imperiosa vicenda ne gli ha disuniti, ciò non è stato che per intervallo di breve tempo, avendo essi profittato della più pronta occasione per rimettersi alla consueta loro forma, e restituirsi ai discendenti di quella stirpe, onde derivano i titoli allo amabile nostro sovrano: tanto può l’attaccamento dei popoli alle antiche loro e costanti forme di vivere, e tanto possono le ereditarie benignità dei sovrani che gli han governati colla rettitudine delle intenzioni, colla sapienza delle leggi, e colla inalterabilità della giustizia.
      “Abilitato io per singolare e straordinaria degnazione di S.M. al nobilissimo incarico di manifestare i sensi di tutta la nazione in questo solenne consesso; animato dal buon volere e prontezza che si è scorta sempre nell’animo dei Siciliani a sovvenire alle occorrenze del loro stato, dietro l’eccitamento dato da V.E. dal soglio, non ho che a protestare la consueta generosità di questi popoli: e solo, come colui, che ho comune con essi la patria, mi fo lecito esprimere con qualche energia, come si è acceso in questo tempo oltre modo l’amore al ben pubblico, e come è impaziente ogni ordine e ogni ceto di segnalare il suo zelo, e come sono già disposti, ed accordatisi gli animi ad accorrere prontissimamente ad un comune vincolo ed unione, come suole avvenire quando si occorre a spegnere un pericoloso vicino incendio.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
Appendice - Indici - Note
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1333

   





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