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      “Venerandi ministri della religione, degni feudatari della real corona, giudiziosi rappresentanti dei comuni del mio demanio, ho bilanciati io stesso i vostri interessi, e le vostre forze, e le tracce luminose per le quali dovrete incamminarvi alla grandezza vi saranno dalla mia stessa mano segnate. Farete onore, ne sono sicuro, al nome siciliano. Seguiterete le misure di un re che vi vuole grandi e felici. Vi mostrerete finalmente degni della sicurezza passata, della prosperità che vi si prepara dai benefizj di Dio, e delle benedizioni della posterità.”
      (2606) Real dispaccio del 22 giugno 1802. – “Il re nostro signore annunciando coi suoi sacri caratteri il prossimo suo avventuroso ritorno a questo regno di Napoli dalla Sicilia, ha manifestato il suo ardente desiderio di veder poste in totale silenzio ed oblio le passate funeste vicende, e specialmente tutto ciò che di luttuoso e di dispiacevole possa emergerne, ed essere di alimento alle private discordie, e a quella pubblica inquietitudine e diffidenza che arreca ostacolo alla tanto sospirata riunione degli animi, ed alla prosperità dello stato. Vuole adunque S.M. che ormai non siano ulteriormente promosse, nè articolate accuse, o denuncie da chiunque sopra materie relative a quelle vicende a norma di quanto si è antecedentemente dichiarato con reali risoluzioni: e che niun giudice e magistrato riceva, o formi carte ed atti di qualunque specie che possano richiamare alla memoria i ferali avvenimenti della anarchia e del disordine.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
Appendice - Indici - Note
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1333

   





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