Esaminando però quali siano i bisogni comunali, a cui hanno rapporto le Congrue, non vi abbiamo affatto ritrovato quelli dell’annona, giacchè il parlamento, che con avvedutezza li ha classificati, e nominati, ha posto in prima classe, 1. il sagro culto, 2. il mantenimento degli esposti, 3. il soddisfacimento dei pesi annuali, 4. l’assegnamento per l’amministrazione della giustizia, 5. la conservazione delle carceri, 6. lo scasciato degli ecclesiastici, 7. le sovvenzioni ai padri onusti, 8. le spese d’amministrazione del comune, 9. la conservazione del corso delle acque. In seconda classe poi, 1. un fondo di riserva per tutti i casi di bisogni eventuali, e non previsti, giusta la disposizione del Parlamento del 1810, 2. la pubblica istruzione, 3. il mantenimento degli orologi, 4. l’istituzione di nuove opere di pietà, 5. l’illuminazione notturna, e 6. la costruzione di strade territoriali. Siamo entrati in qualche sospetto se nel precitato articolo del fondo di riserva, per cui il parlamento sudetto del 1815 autorizza temporaneamente i consigli civici a mettere delle imposizioni, potesse comprendersi il caso attuale della città di Palermo, di esserle venuti meno alcuni dei fondi destinati all’annona, e di trovarsi perciò nella circostanza di un bisogno eventuale, e non previsto. Ma avendo ricorso al detto parlamento del 1810 abbiamo ritrovato, che giusta la disposizione del medesimo, a cui si riferisce l’articolo sudetto dell’ultimo parlamento, tale avanzo deve essere di una somma piccolissima, come rilevasi dagli atti dello stesso pag.
| |
Congrue Parlamento Palermo
|