Palermo 27 luglio 1818. Firmato Il Marchese Ferreri. – Al presidente della commessione di pubblica istruzione.”
(2638) “Eccellenza – Il re allo annunzio dei disastri cagionati nel distretto di Catania dai terremoti dei 20 e 28 febbraro di questo anno, nel mentre ordinò di occorrersi prontamente al sollievo degli infelici danneggiati, incaricò cotesto ministero di far conoscere lo stato dei danni per apprestarvi i convenienti rimedii.
“In esecuzione degli ordini sovrani V.E. con rapporto dei 27 scorso luglio mi ha trasmessi tutti i piani formati dall’intendente di Catania duca di S. Martino, nei quali sono descritti i danni sofferti da quelle popolazioni, i soccorsi col di lui mezzo somministrati per riattare le parracche puntellate, per demolire o riparare le fabbriche cadenti, ed in fine i soccorsi che credonsi necessarii.
“Dal complesso di tutte le carte inviate da V.E. s’è rilevato:
“1. Che il valore approssimativo dei danni sia calcolato ad onze 560 circa, e che di tutti gli edifizii perniciosamente scossi per 2/16 siano già caduti, per 3/16 siano già cadenti, e il resto lesionati.
“2. Che per rialzarsi alcune chiese, e gli edifizii di taluni istituti di beneficenza privi d’ogni rendita, ma necessarii per l’esercizio del culto e delle opere di pietà, come pure per riedificarsi le case che compongono intieri quartieri di villagi abitati da persone povere ed inabili, vi abbisogni la somma di onze 14,125.
“3. Che per rialzarsi le case appartenenti ad individui assolutamente inabili, e sparse in tutta la estensione dei rispettivi comuni v’abbisognino secondo le perizie già eseguite onze 14,880; somma sulla quale ha Ella osservato di potersi ridurre ad una metà, ovvero ad una terza od una quarta parte per soccorrersi i più miserabili nella riedificazione dei loro edifizii.
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