“Si farà prima la liquidazione della rendita dell’officio depurata dal terzo, secondo la regola generale stabilita coll’art. 3, e si calcolerà la somma degl’interessi del 10 per cento sul prezzo effettivamente sborzato se per una vita, o dell’otto se per più vite. Saran quindi dedotti i detti interessi e dal reliquato ne saran prese otto decime parti.
      “Fatte le dette operazioni, la rendita vitalizia di assegnarsi alla classe dei possessori degli officii contemplati nel presente articolo per una o più vite sarà composta dagl’interessi del 10, o dell’8 per cento calcolati sul prezzo effettivo sborzato, e delle sudette otto decime parti del reliquato.
      “Qualora la somma degl’interessi sia eguale o maggiore alla somma liquidata del compenso, per cui non potrà essere istituita la enunciata sottrazione, in questo caso la rendita vitalizia da assegnarsi consisterà nei soli interessi, come sopra ragionati.
      “I possessori degli ufficii conceduti a causa interamente remuneratoria ad una o più vite, cioè pei servigii o per altre cause onerose distintamente enunciate, e che siano al valore dell’officio approssimativamente corrispondenti, riceveranno per una o più vite gli otto decimi della rendita liquidata secondo l’art. 3.
      “13. Se poi l’officio ad una o più vite fosse stato conceduto a causa mista di prezzo sborzato, e di servigii enunciati vagamente, e con termini generali, il compenso dei possessori sarà una rendita vitalizia da assegnarsi per una o più vite, secondo la natura dell’officio, calcolata colla regola e colle operazioni stabilite nell’articolo precedente, con una differenza che dal reliquato invece di prendersi otto decime parti, ne saran prese quattro decime.