“22. Il Ministero sudetto dovrà far inserire nei giornali le presenti istruzioni affinchè ciascun interessato possa eseguire quanto vi si prescrive, per ottenere il compenso che gli spetta.
      “Palermo li 17 marzo 1819.
      “Il Segretario di Stato Ministro
      “firmato – Marchese Ferreri.”
      (2643) Real Decreto dei 20 ottobre 1819.
      (2644) Decreto del 1 gennaro 1820.
      (2645) Vedi Giornale di Palermo del 1820.
      (2646) Decreto dei 20 dicembre 1819.
      (2647) Real decreto dei 31 gennaro 1820.
      (2648) Decreto dei 7 febbraro 1820. – Vedi Giornale di Sicilia del 1820.
      (2649) Ferdinando I per la grazia di Dio ec.
      “Essendo surto il dubbio se le civiche gabelle ch’esigonsi in Messina per conto di quella comune sopra i tabacchi, salami, salumi, caci ec., che si consumano in città fossero state o no abolite in forza degli articoli 95 e 96 del nostro decreto dei 23 marzo 1819.
      “Considerando che cogli enunciati articoli i generi che si dichiarano per il consumo di città, si esentarono da’ dazii e gabelle soltanto d’immessione, con espressa dichiarazione di non doversi con ciò intendere affatto alterati i dritti di consumazione, che formano parte degl’introiti tanto del pubblico erario che del patrimonio comunale.
      “Considerando che le civiche gabelle solite a riscuotersi in Messina sopra i tabacchi, salumi, salami, caci ec. sono di consumo e non d’immessione, a motivo che si riscuotono non solo sui generi esteri, ma ben anche sui nazionali.
      “Considerando che sopra i mentovati generi provenienti dall’estero che si consumavano in città, oltre delle gabelle civiche di consumo esigeasi ancora il dazio dell’un per cento, imposto per le passate urgenze della guerra; il che prova che questo solo fosse il dazio d’immessione.