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      Il di sopra menzionato abate Scinà incaricato anche di recarsi sul luogo per far le sue osservazioni diresse il seguente rapporto.
      “In seguito degli ordini del governo da lei comunicatimi il dì 31 dello scorso marzo, sono ito a visitare nei giorni 1 e 2 aprile la città di Termini e le sue acque termali.
      “Sono stato in prima assicurato da quegli abitanti che le scosse del 5 marzo in quest’anno sono state assai violente, e più forti e durevoli di quelle ch’ebbero ivi luogo negli anni 1818, e 1819, allorchè i tremuoti afflissero tutti i comuni intorno alle Madonie. Termini allora non ebbe alcun danno, ed ora il convento di s. Antonino fuori la porta di Girgenti detta volgarmente di Caccamo, e il collegio di Maria situato al basso del paese patiron di molto; alcune case all’entrar della porta di Palermo si veggono puntellate, ed altre casette in più luoghi fecero dei peli più o meno sottili. Ma il fenomeno principale che più colpì fu l’aumento notabile delle acque termali che avvenne dopo il tremuoto. Le vene di quest’acque che sono minerali e termali, scaturiscono da un piano inclinato a piè della collina nella cui eminenza torreggia il castello della città. Non isgorgano esse in tutti i lati all’intorno, ma solo in quelli che da mezzogiorno a scirocco riguardano per levante sino a greco. Ivi sono posti i bagni, ivi la sorgente dove il popolo lava i panni, ivi più pozzi per uso delle case dei particolari, e sin anche in mare si veggono delle polle sotto la rocca del castello che riguarda greco.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
Appendice - Indici - Note
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1333

   





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