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      A tal sedimento adunque, che certamente depositato si trova nei viottoli pei quali scorre l’acqua prima di sgorgare, si dee attribuire il color fangoso e di lissivio, del quale eran tinte le acque che sgorgarono dopo il tremuoto: le scosse misero in moto il sedimento, e le acque termali da questo intorbidate furono nel caso d’un fluido in una bottiglia che agitato si mescola colla posatura che avea al fondo lasciata: difatto avendo io esaminato il sedimento che deportaron le acque venute torbide dopo il tremuoto, l’ho trovato effervescente cogli acidi al par di quello che si rinviene negli acquidotti di scarico.
      “Questo secondo fenomeno che ebbe luogo dall’agitazione prodotta dalle scosse non potea esser durevole; difatto al secondo giorno mancò il grado di temperatura più alta del consueto, che manifestarono le acque termali dopo il tremuoto.
      “La temperatura di quelle acque, come attestato mi hanno quei medici, va da aprile a novembre tempo delle loro osservazioni, da 33 Reamur a 55; ma questa dopo le scosse s’inalzò sino a 37 in 38, e dopo due giorni cadde in 35, dove oggi ancor si mantiene. Chiunque vede che per le mutazioni negl’interni viottoli cagionati dalla scossa si misero più rapidamente, e quasi in un attimo in attività quegli elementi dai quali suole l’acqua ritrarre la sua varia temperatura, e così svolgendosi in un istante più copia di calorico s’alzò la temperatura dell’acqua. Questa elevazione per altro della temperatura durò il tempo che l’acqua si mantenne turbata, e però potè benissimo accadere che quel carbonato di calce così tinto dall’ossido metallico come miglior conduttore del calorico, che l’acqua sola minerale non sarebbe, battendo il termometro lo abbia inalzato di pochi gradi.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
Appendice - Indici - Note
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1333

   





Reamur