Aspice res propius nostras, patriaeque cadenti
      Consule, Tu regni spes, decus, et columen;
      Hic vice Germani jubeas, nos pace tuere,
      Hic et anus dici rector, et ipse pater.
      Nè ciò è tutto. Il comune di Palermo desioso di dimostrare con tutti i possibili modi la riconoscenza al re Ferdinando nell’aver destinato a suo rappresentante il conte di Siracusa, implorò dalla M.S. il permesso di potere offrire a quest’ultimo nel dì della sua nascita, che coincideva quasi nel tempo istesso della sua venuta, una carrozza a sei cavalli, del valore di ducati sei mila; ed essendogli ciò stato graziosamente permesso eseguì nel giorno designato con pompa la graziosa offerta, che fu dal luogotenente con sincere espressioni gradita ed accolta.
      (2744) Reali decreti dei 16 febbraro 1831.
      (2745) Questa istituzione non è mancata oggi fra noi, anzi per le cure dell’attuale direttore abate de Leo egli continua a mantenersi nella riputazione che il Dixit-dominus acquistata gli avea. Dopochè una sovrana determinazione dei 28 giugno 1834, stabilì permanente siffatto istituto, al quale vennero anche assegnati per ispese di prima messa duc. 3000 su i fondi comunali, si vide esso prendere buon aspetto; ma presto decadde per la morte del cennato signor Dixit-dominus. Affidato posteriormente al de Leo, egli portossi all’estero per visitar simili stabilimenti ed informarsi dei metodi in vigore; colle quali istruzioni ritornò presto in patria, ed aprì nuovamente l’istituto. Fu allora che il real governo pensò di riformare i regolamenti che lo guidavano, prescrivendo in essi più esatte e regolari norme pel buon andamento del medesimo; e pare ora che voglia prosperare, giacchè oltre al buon volere del direttore, v’è una locale deputazione composta da egregî personaggi che fanno a gara per concorrere al bene ed al vantaggio di questo prezioso stabilimento.