Pagina (39/527)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      È questo un atto amichevole, e giusto, e tanto più conveniente d'usarlo, quantocchè con ciò si toglie ogni pretesto ad un Sovrano amico di poter rimproverare all'altro d'aver cominciata una guerra contro qualche Principe stato fino allora comune amico, senza avernelo prevenuto, e senza aspettar di sentire se una così grave risoluzione qual'è il muover la guerra, sarebbe stata capace di disgustarlo a segno da farlo determinare a non restar spettatore indolente della tenzone. Sicchè la ragione ci dice, che esiste, ed è certo il dritto di domandare quale immediato effetto, ne' sentimenti, e nelle risoluzioni de' Principi circostanti, ed amici sia per causare la nuova guerra, ma il dritto di voler saper gl'interni consigli sull'avvenire non v'è, nè vi può esser giammai. La prattica generale dell'Europa da più secoli in qua è uniforme al detto da me.
      Passando all'altra questione dico in prima esser chiarissimo, che l'astringer un Sovrano indipendente a conchiuder trattati di qualunque spezie sieno, è sempre in se stesso una violazione dell'indipendenza, e della Sovranità; come quella, che fa sempre i trattati quando da spontanea volontà vi è mossa, o da preghiere allettata, e può ricusargli quando così lo stimi, e gli piaccia. Ma da questo non siegue, che in qualunque caso non vi sia dritto di forzar un Principe a concludere un trattato anche contro sua voglia.
      È noto a chiunque abbia tintura del Dritto publico esservi due classi di trattati, altri detti eguali, altri chiamati disuguali.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

De' doveri de' principi neutrali verso i principi guerreggianti e di questi verso i neutrali
Libri due
di Ferdinando Galiani
1782 pagine 527

   





Sovrano Principe Principi Europa Sovrano Sovranità Principe Dritto