Ciò spiegato vengo a dire, che un Principe godente una Sovranità perfetta qualora o abbia egli mossa la guerra, o vi abbia data causa col credere d'aver dovuto ricusare la domandata soddisfazione di un qualche atto lesivo(90) non può dopo ciò pretendere con fondamento di ragione, che si abbia a rispettare qualunque suo dominio, in cui egli abbia eguale perfetta Sovranità. Ciò è cosa tanto evidente, da non doversi trattenere a sostenerla con argomenti, e ragioniMa se fosse questo Principe in un tempo medesimo possessore in un luogo d'una Sovranità perfetta, ed in un altro luogo d'una Sovranità imperfetta, diviene più difficile a risolvere la questione. A me pare, che quel popolo, sù cui un Principe possessore di altro dominio, s'incontri ad avere solo una imperfetta Sovranità, con giusto titolo possa pretendere di non esser involto nella sciagura di quella guerra, che il suo Capo fa, ogni qual volta nè al cominciamento di essa ha dato causa, nè oltrepassa nel progresso di essa gli obblighi della imparzialità. Quali siano i confini di questi obblighi si dirà altrove; ora è necessario, che io dia qualche ragione del mio opinare, giacchè forse molti a prima vista esiteranno ad assentirvi.
Una Sovranità imperfetta altro non può essere, che o l'esser Capo d'una republica, o l'esser Signore d'uno Stato originariamente feudale, e ligio di altro Signore Supremo.
Rispetto alle repubbliche, qualunque titolo d'onore abbia il suo Capo, o vogliam dire il suo maggior rappresentante, altro in sustanza egli in essa non è se non che un privato(91). Quando si suppone il caso, che questa republica in nulla abbia offeso il Principe guerreggiante contro il suo Capo, è chiaro, che neppur può accusarsi questo ente, di averlo come cittadino di quella republica, offeso, o irritato.
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