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      Percorrendo distintamente le varie spezie de' tributi, sarà libero da ogni equivoco il discorso. E prima d'ogni altro egli conviene distinguere (il che non veggo da altri essersi finora fatto) tralla questione del caso quando voglia rimaner nella neutralità la Potenza, che esigge il tributo, mentre la tributaria guerreggia, ed il caso, che sia desiderato il riposo dello stato neutrale dalla tributaria della guerreggiante.
      Prima di entrar a trattare ambedue le sopraddette questioni mi è necessario avvertire, che quasi sempre i trattati di concessioni di suolo, o di concessione di dritti, e regalìe maggiori(124) fatte da una Sovranità ad un altra contengono, unito al prescritto tributo, il patto di garantìa dalla parte del concedente: spesso contengono anche articoli o di amicizia, o di formale alleanza; e sarebbe in vero ben conforme alla natura umana, disposta sempre a lasciarsi commuovere e guadagnare da' benefizi, che quello d'una concessione ecciti i sentimenti dell'amicizia, della gratitudine, e della congiunzione delle volontà non meno, che degli interessi(125).
      Avvertirò inoltre, che tutt'i tributi derivati dalla volontà di mettersi nella clientela, e sotto la protezione d'una Potenza maggiore non possono giammai andar disgiunti dalla formale alleanza; perchè non sarebbe giusto, che quel Potentato minore, il quale consiegue la protezione del più grande, non si offerisse dal suo canto disposto, per quanto le sue forze lo permettono, ad essergli collegato, e socio nelle guerre.


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De' doveri de' principi neutrali verso i principi guerreggianti e di questi verso i neutrali
Libri due
di Ferdinando Galiani
1782 pagine 527

   





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