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      Sicchè del dritto in costoro a poter restar neutrali non sarebbe da dubitare; se non che, a voler più accuratamente esaminar la cosa, sì fatte genti violatrici d'ogni costume, e d'ogni legge, non han vero dritto a restar neutrali con veruno. Sono inimici publici(128), e tutti han dritto di guerreggiar con loro; rinunziarono al dritto delle genti; sono la vergogna della spezie umana; non vi è vera pace con essi; vi è solo la non speranza di potergli punire; e quindi o diffidenza, o custodia armata opposta loro, o doloroso, e poco men che vituperoso riscatto. Ciò basti aver detto di costoro.
      Ritorno al precedente discorso per dire, che possono esservi casi particolari da far eccezione alla regola generale della parzialità presunta in ogni Principe verso il suo tributario. Ne indicherò se non tutti, almeno i principali.
      I. Dandosi il caso, che dal Principe guerreggiante col tributario d'un Sovrano, si offrisse a costui il pagamento dello stesso tributo se venisse a conquistare quello spazio di paese, sul quale stà imposto, cessa allora la presunzione dello stimolo del proprio interesse. La storia di molti paesi ci mostra infatti l'indifferenza, e l'indolenza de' Principi rispetto alla mutazion di Sovrani, che han vista avvenire non solo ne' territorj, su' quali esiggevan tributo, ma anche in que', che concedevano in feudo(129).
      II. Anche se non si facesse espressamente somigliante offerta, purchè fosse d'altronde cosa moralmente sicura, che la stessa contribuzione si sarebbe seguitata ad esiggersi su chiunque possedesse quel suolo, cessa egualmente la presunzione della parzialità verso l'attual tributario.


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De' doveri de' principi neutrali verso i principi guerreggianti e di questi verso i neutrali
Libri due
di Ferdinando Galiani
1782 pagine 527

   





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