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      Una espression generale comprende in se tutti i casi particolari. L'essere stata data la promessa del soccorso molto tempo innanzi in niente muta i termini della questione. Che differenza può ragionevolmente trovarsi tra chi avesse promesso fin da dieci anni di ferir me nel caso, che io divenissi inimico di taluno, e chi lo promette, e lo fa in quell'istante medesimo, che io dichiaro la mia inimicizia? Sempre chi viene a ferirmi è mio nemico(147).
      Caduto nel primo abbaglio il Vattel, per diminuirne la palpabile enormità ha cercato colorirlo con dire, che non vi è motivo di giusta doglianza quando i soccorsi, che si danno al nemico sono moderati, e discreti. Chi è mai colui che, non delirando, abbia detto non potersi chiamar offeso uno, che abbia ricevuti due o tre colpi, per la ridicola ragione, che n'ha ricevuti solo tre, e non cento? Sarà men grave l'ingiuria, ma farà sempre ingiuria: magis & minus non mutant speciem direbbe in questo caso ogni ragazzo, che cominciasse ad andar a scuola di logica.
      Continuando ad invilupparsi in paraddossi il Vattel lascia intendere, che la prudenza spesso, consiglia la dissimulazione delle ingiurie per non far crescer il numero de' proprj nemici. Ma chè ha mai di comune questo inopportuno, e dislogato consiglio colla materia sua? Egli avea nel suo frontispizio annunziato un libro del Dritto delle genti, e non un opera della Dissimulazione Politica, o della Pazienza Cristiana. Non perchè per taluno sia saggio consiglio dissimular una ingiuria, cessa d'esser ingiuria: nè il cedere al suo dritto, e rinunziarvi, può alterare l'immutabile natura del giusto, e dell'ingiusto(148).


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De' doveri de' principi neutrali verso i principi guerreggianti e di questi verso i neutrali
Libri due
di Ferdinando Galiani
1782 pagine 527

   





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