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      Per un pezzo si cercò con esattezza cronologica chi fosse stato il primo a dichiarar la guerra; e poi che si dismise la sollenne, e sacra usanza di bandirla, ed intimarla(156), si attese a ricercar l'epoca della dichiarazione ancorchè non sollenne della rottura. Ma dacchè i Sovrani d'Europa hanno introdotto di far le guerre senza neppur dichiararle, e talvolta cominciar le ostilità prima d'aver richiamati i loro ministri, è divenuta impicciatissima questa ricerca cronologica. Egualmente è scabrosa la geografica. Chi sa mai ben distinguere tralle offese, e le ostilità? Chi può mai sensatamente trovar differenza trall'invadere il territorio d'un Sovrano, e il violarne la bandiera occupando la nave d'un suo suddito, che navighi in mare aperto? Anche il tavolato di quella nave in quel luogo era territorio di lui.
      Facciam perciò voti al Cielo, che cessino una volta le puerili, o superflue, o cavillose distinzioni tralle alleanze difensive, e le offensive, e difensive. Il chiaro lume della ragione ecco quanto in questa parte c'insegna. Una alleanza contiene la promessa dell'unione o di tutte, o d'una stipulata quantità di forze in tutte le guerre dell'alleato manifestamente giuste, ed anche in quelle dubbie, nelle quali vi son ragioni da ponderare per una parte, e per l'altra. Le guerre manifestamente ingiuste, le sole veramente offensive, non hanno nè meritano trovar mai alleati, nè gli troveranno se la virtù, e la verità saranno guida ai consigli. Non altra idea, che la definita di sopra dobbiam noi formarci delle alleanze, e sarà sempre certo, che nelle guerre chiaramente giuste, o credibilmente tali non può non esser stato provocato chi le fa o dalle invasioni, o da' torti arrecatigli dall'altro guerreggiante; e quindi non può dichiararsi primo aggressore.


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De' doveri de' principi neutrali verso i principi guerreggianti e di questi verso i neutrali
Libri due
di Ferdinando Galiani
1782 pagine 527

   





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