Evvi, per vero dire, un altra spezie d'alleanza; o vogliam dir trattato legitimo, e di chiara, e facile intelligenza, che malamente è stato confuso, e meschiato con que', che sonosi denominati d'alleanza difensiva. Questi sono i trattati di protezione, che potrei anche chiamar di garantìa prendendo questa voce non nel suo esteso, ed indefinito senso, ma in un significato più ristretto, ed usitato(157). Potendo dunque aver il lor nome proprio, e individuale non conveniva confondergli colla espression generale. In essi si promette non già l'union delle forze in ogni caso di guerra, ma soltanto d'accorrere al soccorso nel caso, che una determinata provincia, o paese garantito venisse attaccata, o fosse prossima ad attaccarsi da qualche inimico. È superfluo in somiglianti trattati ricercar chi de' due abbia il primo cominciate le ostilità, o dichiarata la guerra, e se abbia a denominarsi essa offensiva, o difensiva, qualunque definizione voglia applicarsi a sì fatte parole. Esiste sempre il caso del patto quando il luogo garantito è invaso, o prossimamente minacciato di attacco(158), e solo è escluso il caso (come sempre merita esserlo) di guerra manifestamente ingiusta.
Mi è convenuto dilungarmi a snebbiare le oscurità fatte modernamente nascere su' patti delle alleanze per condurmi al proposito mio, che è di ricercare quali siano gli alleati, che meritano, o che sono esclusi dal poter rimaner neutrali.
Dico adunque primieramente, che ogni alleato di buona fede, qualora si verifica il caso del patto, siccome è tenuto a congiungersi all'altro alleato, così non può pretendere a voler restar neutrale: e sia che il suo trattato trovisi concepito secondo le frasi oggi usate coll'obbligo soltanto delle guerre difensive, o abbia stipulato trattato di general alleanza, ogni qualvolta la guerra dell'amico è chiaramente giusta, o verisimilmente tale, egli è obbligato dal patto.
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