Su questo fondamento solo non vi è dritto di muover guerra(162). L'intimazione serve al rischiaramento; e se ne conoscerà la necessità se si rifletterà in quanti casi, e per quante cagioni può darsi, che un alleato non debba unirsi all'altro malgrado il patto. Primieramente ho già dimostrato di sopra esserne dispensato quando la guerra, che fa, o che sostiene il suo alleato è ingiusta: nè su questo cade controversia. Inoltre anche se la guerra fosse giustissima potrà non prendervi parte subitocchè dal suo alleato ne verrà dispensato, ed assoluto: perchè l'alleanza essendo un contratto, che il mutuo consenso formò, il mutuo dissenso la risolve(163): ed anche sù questo non cade dubbio.
Ugon Grozio volle aggiungervi un terzo caso lasciandosi cader dalla penna, che un alleato non è tenuto a soccorrer l'altro, quando non vi è alcuna speranza di felice evento. Perchè ogni alleanza si contrae in vista di qualche bene, e non per attirar sopra di se qualche male(164) Oh vergogna delle età nostre, e del nome Cristiano! Questa dottrina, che tranquillamente un teologo, un che si piccò d'essere apologista della verità della nostra religione, ha potuta profferire; che il suo dotto commentator Barbeiraak (altro affettato dissertator di morale) non confutò; che il Puffendorf ha cercata giustificare(165), avrebbe fatta nausea, ed orrore a qualunque vecchio Stoico dei paganesimo. Quando mai si è potuto mancar alla fede data, ed all'obbligo permanente d'un patto, in vista del prognostico d'un futuro, che è in mano della sorte, o per meglio dire dell'Arbitro di tutte le sorti?
| |
Grozio Cristiano Barbeiraak Puffendorf Stoico Arbitro
|