Pagina (97/527)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Da' due diversi istinti nascon con diversi impulsi tutti gli atti umani, e tutti i doveri della morale. Perciò molte cose, che o non dobbiamo, o non ci son dovute per giustizia riguardando il senso della sola natural libertà, lo sono poi per effetto dell'amore, e della compassione, che in una parola chiamiamo umanità. Complicati, e presi insieme, e calcolati secondo certe regole (che ben si potrebbero alla forma geometrica sottoporre) tutti i dritti della libertà, e tutti i doveri dell'umanità si avrà la massa totale degli obblighi dell'uomo.
      È dunque l'umanità (che di questa sola voce da qui innanzi mi avvalerò) la prima nostra virtù(189), come la libertà è la prima nostra possessione(190). Nè altro è la virtù dell'umanità fuorchè la stessa nostra perfezionata natura(191). Da lei derivano tutti i doveri di beneficenza, come dalla libertà ci vengono tutti i dritti di giustizia. Se de' doveri d'umanità non mi si vuol tener conto, io non potrei più fare un libro di Dritto delle genti, farei una storia delle atrocità de' leoni, delle tigri, degli orsi. Ma fortunatamente io parlo de' doveri de' Principi, vale a dir di coloro, che sono tenuti ad essere i più perfetti, e i più virtuosi tragli uomini, e che la Provvidenza innalzò a servir di modello a tutti i privati.
      Ciò posto io son sicuro, che mi si accorderanno come verità chiarissime[Assioma I]
      Primo. Che ogni Sovrano dee provar in se pena, e rammarico grande della guerra disgraziatamente accesasi tra due potenze sue amiche, e riguardar con orrore le desolazioni, le straggi, le ruine, che seco trae inevitabilmente.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

De' doveri de' principi neutrali verso i principi guerreggianti e di questi verso i neutrali
Libri due
di Ferdinando Galiani
1782 pagine 527

   





Dritto Principi Provvidenza Assioma I Sovrano