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      L'umanità vi si oppone(207); e vi si oppone ben anche la prudenza, la quale c'insegna esser tanto più durevoli le paci, ed i trattati, quanto ne sono più dolci le condizioni. Scuopresi in tutti gli animi umani manifesta la legge universale dell'elasticità, onde avviene, che quanto è più violenta, e forzosa la curvatura, e la compressione, tanto è maggiore, e perpetua la tendenza al ritorno verso il primiero stato.
      Basti questo aver detto de' generali doveri, e della generale equità delle condizioni delle neutralità(208). Tempo è ora di discendere alle questioni particolari.
     
     
     
     
      CAPO VII.
     
      Del transito delle armate de' guerreggianti sul territorio d'un Sovrano neutrale.
     
      Anche i giuspublicisti, ed i casuisti che non han fatto motto de' doveri de' neutrali, e solo han ragionato del dritto della guerra non han trascurata l'importante questione sul dritto competente alle armate guerreggianti d'attraversare un paese neutrale, o di occuparlo, e delle conseguenze di quest'atto: ma è veramente incredibile con quanta dimenticanza di tutti i principj del gius naturale se ne sia discorso, a segno d'esser giunti a profferire le più assurde, e mostruose opinioni.
      Quel primo natural barlume d'interno sentimento, che ciocchè ad altri giova, e a se non nuoce abbia a concedersi, e che quindi l'innocuo transito sull'altrui possessione sia naturalmente libero, ha fatto senza discussione, senza restrizioni, senza distinzioni correre non solo il celebre Grozio(209) colla sua seguela, il Volfio(210), il Vattel, e quasi tutti(211), ma ben anche i più rigidi, e divoti casuisti precipitosamente a decidere non potersi da un Sovrano negare il transito alle armate guerreggianti, salva la garantìa d'ogni suo danno, e che negandolo dia giusta causa di guerra; contro di se.


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De' doveri de' principi neutrali verso i principi guerreggianti e di questi verso i neutrali
Libri due
di Ferdinando Galiani
1782 pagine 527

   





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