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      Dunque il facilitare i mezzi all'altrui scambievole distruzione ben anche col proprio rischio, e col sacrifizio de' proprj più sacri, e naturali dritti, è parso un preciso dovere di giustizia al religioso Padre Schiara, ed a tanti altri moralisti degli Ordini, più esemplari(212)? tantæ ne animis cœlestibus iraæ?
      Ma meglio, che a consumar il tempo in confutare gli altrui paraddossi, io lo impiegherò a stabilire i saldi principi, su' quali abbia a risolversi questa, e le da essa dipendenti questioni.
      Prima di tutto si conviene avvertire quanto la proprietà, o sia il tranquillo possesso de' beni terrestri sia intrinsecamente connesso colla nostra esistenza. Non ci è vita, se non si hanno gli alimenti, e i primi bisogni della vita: non vi è sicurezza della vita, se non è sicura la possessione di quella terra, o di quell'acqua, da cui or colla caccia, or colla pesca, or coll'agricoltura l'uomo carnivoro, l'ictiofago, il frugivoro traggon il nutrimento della propria persona. È dunque il dritto di proprietà il massimo de' dritti umani, perchè viene in sustanza ad esser lo stesso, che il dritto di conservar la propria esistenza.
      Conviene in secondo luogo avvertire alla differenza somma, che corre trallo stato de' privati uniti in società sotto un Capo, e sotto certe stabilite leggi, che dicesi stato civile, e lo stato di natura, cioè di coloro, i quali vivono indipendenti l'uno dall'altro, e senza legame di comuni leggi, o di convenzioni. Nello stato civile quantunque esista un dritto di proprietà particolare, può ben però dirsi, che tutti i privati vivano in una tal quale communione di beni, perchè tutti attendono, e si sagrificano al vantaggio comune.


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De' doveri de' principi neutrali verso i principi guerreggianti e di questi verso i neutrali
Libri due
di Ferdinando Galiani
1782 pagine 527

   





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