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      Perciocchè in verità qual maggiore, e più diretta forza o di coazione se controvviene, o di protezione se ubbidisce alle leggi potrà supporsi agire sopra di lui, quanto quella d'un intiero popolo, che lo circonda, o d'un Sovrano, che sicuramente in niun altro luogo ha tanto, e così legitimo comando quanto sul suolo, e nel regno suo(251)?
      Or per discendere dalle generali teorie alla materia mia vengo a stabilire prima d'ogni altro questo principio fondamentale del mio discorso. La neutralità adottata da un Principe diviene una legge sacra, e generale per tutti coloro, che soggiacciono alla sua territoriale giurisdizione, e perciò violandosi da taluno di essi, e non gastigandoli sapendolo, e potendolo il Soprano, s'imputerebbe a lui l'infrazione(252). Non può trovarsi persona veruna sul territorio d'un Sovrano, di cui egli non sia risponsabile semprecchè ve la tollera, giacchè se mai per qualche circostanza non potesse intieramente giudicarla, e punirla, sempre è in sua possanza l'escluderla, il mandarla via, o almeno avria potuto non lasciarla entrare: onde si deduce questa conseguenza, certissima, che qualunque persona stia sul territorio d'un neutrale entratavi(253) con beneplacito della Suprema autorità è obbligata co' fatti (checchè sia de' suoi desiderj, e de' nascosti penseri, su' quali niuna potenza terrena comanda) a dimostrarsi neutrale.
      Non fa in questo differenza veruna l'esser taluno nato suddito del Sovrano neutrale, o l'esser straniero domiciliato, o viandante, o finalmente suddito d'uno de' guerreggianti incontratosi a passare, o a ricoverarsi sul territorio neutrale.


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De' doveri de' principi neutrali verso i principi guerreggianti e di questi verso i neutrali
Libri due
di Ferdinando Galiani
1782 pagine 527

   





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