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      Il tempo solo può cangiar l'attuale opinion generale ed applaudita del non esser verun Sovrano naturalmente tenuto alla restituzion de' disertori(327).
      Ma quando le armate guerreggianti incontransi ad attraversare, o a combattere sul territorio neutrale dico asseverantemente non esser vero l'insegnamento dell'Ubner, e non poter il neutrale nè ammetter tralle sue truppe, nè accordar protezion come di suo suddito al disertore dalle armate combattenti, il che nel seguente paragrafo più distintamente dichiarerò.
     
     
     
      §. V.
     
      De' dritti di giurisdizione competenti alle armate guerreggianti mentre stanno sul territorio neutrale.
     
      In tre diverse situazioni di luoghi può trovarsi esistente un esercito, o una truppa qualunque, cioè o nel territorio del suo proprio Sovrano, o su quello del nemico, e degli alleati di esso (il che è tutt'uno), o finalmente su quello d'un Sovrano indipendente, ed amico. Nella prima situazione la giurisdizione del condottiere dell'armata o che sia lo stesso Principe, o un comandante da lui prepostovi, è noto qual sia, ed a quanto s'estenda. Riceve la misura, ed i confini or dalla volontà del Sovrano, or dalle leggi costitutive dello Stato. Sul territorio nemico la giurisdizione rimane in tutto la stessa, perchè nella guerra non si conosce, nè si rispetta più la giurisdizione, e le leggi del Principe inimico, tantoppiù che ogni esercito, a cui riesca entrar nel paese nemico s'impossessa subito legalmente, e fa divenir sua, tanta parte di esso quanta ne può soggiogare, e ritenere(328).


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De' doveri de' principi neutrali verso i principi guerreggianti e di questi verso i neutrali
Libri due
di Ferdinando Galiani
1782 pagine 527

   





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