Ma sul territorio degli amici sian neutrali sian anche alleati del guerreggiante è più scabrosa, e delicata la confinazione de' dritti di giurisdizione; ed essendo materia, della quale tra' pochi libri, che ho per le mani non trovo fatto quasi motto veruno, mi sembra necessario l'entrare a favellarne(329). Per evitar la confusione dichiarerò in prima le singolarità de' dritti di giurisdizione competenti ai comandanti degli eserciti anche dentro al territorio di diverso Sovrano; indi cercherò d'indagare e stabilire donde derivino queste singolarità, ed eccezioni a quel dritto territoriale, che a prima vista, parrebbe per sua natura non poterne legitimamente ammetter veruna.
I. Dico adunque, che il comandante d'un'esercito sia grande, o piccolo (e lo stesso è di qualunque numero di soldatesca semprecchè formi corpo, e vada subordinata sotto la disciplina de' suoi uffiziali) se si ritrova su territorio straniero, ed amico mentre l'attraversa andando o tornando da qualche spedizione, continuerà ad averne e su' soldati, e su tutte quelle persone addette al bisogno di essi, che seco mena, e forman corpo insieme co' soldati(330), tutto quello stesso comando, autorità, imperio, giurisdizione, che avrebbe se si trovasse sul territorio del suo proprio Sovrano.
II. Egli ha non solamente il dritto, ma l'obbligo, e la necessità di seguire in tutto le leggi del suo Principe, niun riguardo avendo alla differenza, che potesse esservi tra queste, e le leggi, gli usi, le costumanze del territorio ove si trova(331). E perciò nel giudicare, e governar i soldati e le altre genti sue alle sole leggi del suo Sovrano si deve attenere.
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