Tempo verrà, e forse non è lontano, che si avranno per assiomi, e verità volgari, trite, e non più combattute da veruno queste, che io quì in ristretto accennerò, e che mi manca spazio, e tempo da diffondermi a dimostrare.
Primieramente si confesserà da tutti, che ciocchè dicesi Dritto di guerra non è un dritto stabile, costante, uniforme, universale, ma per sua intrinseca natura varia, si diversifica, ed è soggetto ad una serie di gradazioni: cosicchè due guerre egualmente giuste non danno eguali dritti contro al nemico, quando non hanno avuta origine da somiglianti, ed eguali cagioni(352). Perciocchè non nascendo guerra giusta altro, che da ingiusta offesa o ricevuta, o imminente, secondo l'ingiustizia, e la gravezza, o la prossimità di essa varia il dritto di ciò, che possa farsi or per indennizzarsene, or per premunirsene.
Son diversi inoltre, e molto più i dritti di guerra in una guerra manifestamente giusta, da que', che può dare una guerra di dubbia ragione. Variansi anche rispetto alle persone, e rispetto alle cose; onde si ritrae, che volendo parlar in generale de' Dritti della guerra non si può dar perloppiù soluzione adequata delle questioni se prima non si determinano secondo i varj casi molte circostanze, dal calcolo delle quali ha da dipendere la limitazione del confine del dritto(353).
Quando queste verità saranno ben meditate, e conosciute, apparirà quanto sconcio sia il dire de' giuspublicisti, che in una guerra giusta tutto è lecito contro al nemico: che si possa ovunque, e comunque egli si trovi ucciderlo, trucidarlo, arderne le case, i campi, gli altari, i tempj, i sepolcri, affondarne le navi; occuparne, ed appropriarsene gli averi tutti, ridurlo in schiavitù, e in una parola fargli quanto e quale spezie di danno si voglia; quasicchè in ogni causa di guerra, e sempre, e contro tutta la nazione avversaria ciò si potesse.
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Dritto Dritti
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