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      Aggiunge poi, che anche se non riuscisse ad un guerreggiante trattenere, e predare somiglianti generi d'ambiguo uso, come sono i viveri, i vestimenti, ed altro; qualora un neutrale ne avesse anticipatamente spediti al suo nemico, e con ciò rinforzatolo, il guerreggiante sarebbe in dritto di dichiararsene offeso, e ripetere la rifazion d'ogni danno provvenutogliene, e soprattutto se la guerra fosse ingiusta dal canto di colui, che ha ricevuti i soccorsi.
      Enrico Coccejo, e il Bynkersoek confutano le dottrine del Grozio, e le riducono in polvere: ma nel sostituirvi le proprie non riescono nè più chiari, nè migliori ragionatori.
      Il Coccejo(423) stabilisce, che qualunque cosa è d'assistenza, e sollievo ad un de' guerreggianti abbia a contarsi tra' controbandi di guerra. Al suo solito poscia accoppiando dottrine contradittorie stabilisce per massima, che sia libero, il commercio de' neutrali co' guerreggianti: ma, di grazia, di chè mai si farà commercio se non se di cose utili; e quali saran le utili, che non diano giovamento, e sollievo? Sarebbe in vero ridicolo, e stomacoso, che tutta la libertà del commercio neutrale si riducesse a poter spedir navi cariche di merletti, di ventagli, o di scope.
      Il Bynkersoeck non sà uscir dall'intrigo altrimenti, che collo stabilire di doversi riguardar come controbando di guerra que' generi, che per tali sono riguardati nella maggior parte de' Trattati da un secolo e mezzo, in quà stipulati tra molte nazioni(424). Stranissima idea è questa, che stabilimenti volontarj, ed arbitrarj, nè mai concordi tra loro abbiano a dar legge e norma anche a que' Sovrani, che non stipularono.


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De' doveri de' principi neutrali verso i principi guerreggianti e di questi verso i neutrali
Libri due
di Ferdinando Galiani
1782 pagine 527

   





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