Pagina (200/527)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Tradisce i più sacri doveri dell'amicizia quel Sovrano, che tacitamente consentendo, e godendo del commercio di controbando fatto da' sudditi suoi a dispetto delle premure dell'amico guerreggiante, và palliando gli atti or fingendo rigettarne la colpa sull'avidità de' mercanti, or permettendo la maschera, e la finzione delle spedizioni, che appariscano dirette verso un luogo, benchè in realtà vadano in un altro, or infine sott'altra scusa dando scorta armata ai bastimenti carichi di controbando di guerra.
      Fissati i sopradetti principj m'inoltro a trarne le conseguenze, e dico in prima, che la premura di taluno a render rifrenata la forza del suo nemico non importa ragionevolmente altro, se non che il vedergli tolto ciò, che prossimamente, direttamente, e subito diverrebbe in sua mano istrumento d'offesa, e non già il vedergli tolto qualunque anche rimoto, e non ovvio, e non naturale istrumento da poter nuocere. Ecco perchè io dissi doversi usar moderazione in sì fatta domanda. E veramente ogni mente più ottusa è capace di comprendere, che se ordinasse un Principe ad un suo ministro di disarmare un tale, di cui abbiasi sospetto, che possa portarsi agl'impeti della collera, ed alle offese, un siffatto ordine importa, che a quel tale si tolga la spada, il pugnale, gli schioppi, e non si ammetterebbe senza riso, e senza nausea, che l'esecutore avesse pensato a togliere qualunque legno, e qualunque sasso dalla di lui casa sotto scusa, che anche co' bastoni, e co' sassi poteva egli offendere, ed arrecar nocumento.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

De' doveri de' principi neutrali verso i principi guerreggianti e di questi verso i neutrali
Libri due
di Ferdinando Galiani
1782 pagine 527

   





Sovrano Principe