Può benissimo una società d'uomini goder la piena libertà di lasciar mutar patria, e Sovrano soprattutto a quelli tra loro, che non essendo ancora legati da consorzio maritale, non possedendo stabili, non essendo legati ad impieghi, o a militar servizio, se si spatriano portan seco solo le braccia unico loro avere, e sostegno. Non fa sostanzial differenza in cotesto sistema di nazione, che il Principe voglia aver conoscenza di que', che si spatriano obbligandogli a prender suoi passaporti qualora ciò sia solo per buon regolamento di polizia vietando il partire ai delinquenti, agli indebitati, agli ammogliati, agli assoldati, ed a chiunque per privata ragione non possa allontanarsi, ma non vietando a chi non ha ragion d'impedimento il cambiar suolo, e Sovrano. I popoli i quali nelle parti settentrionali presso al fiume Reno, ed al Danubio abitano, essendo nati in regione generativa, e sana, in tanta moltitudine regolarmente crescono, che parte di loro sono necessitati di tempo in tempo abbandonare i terreni patrj divenuti scarsi ad alimentargli, e cercar nuova patria per abitare.
Dalla natural necessità di doversi sgravar d'abitatori nasce rispetto a cotesti popoli una particolar giurisprudenza, alla quale convien molto avvertire. Perchè se il Sovrano di taluna di coteste popolazioni congiungerà le sue truppe (senza assolverle dal giuramento a lui prestato) a qualche guerreggiante dandole per ausiliarie durante la guerra, egli certamente ne diviene alleato e cessa d'esser neutrale(432); e tale sarà quantunque le sue truppe ricevessero l'intero stipendio, ed egli stesso traesse sussidj dal guerreggiante per le spese delle nuove leve, e dell'incomodo a lui provveniente.
| |
Sovrano Principe Sovrano Reno Danubio Sovrano
|