Perciocchè sempre riman vero Sovrano di quelle truppe quel Principe, a cui solo esse prestano il giuramento militare, quantunque avessero ordine durante la guerra di prestarsi all'ubbidienza, e ad ogni comando militare di colui, al cui soccorso sono inviate. Ma se permetterà solo di farsi leva di truppe nel suo Stato, quel Sovrano che la permette non cesserà d'esser neutrale semprecchè non usa parzialità: avvegnacchè egli altro non fa se non che lasciar ai suoi sudditi la libertà di spatriarsi; ed a questo dritto, che è tra lui, e i sudditi suoi con comun consenso possono ambedue rinunziare, nè vi è chi se ne possa dolere.
Egli, è però vero, che coteste reclute dal momento, in cui sonosi ingaggiate non son più sudditi del loro natìo Sovrano; appartengono a chi le assolda, cosicchè l'avversario di costui può riguardarle come truppa di suoi nemici, ed ovunque la incontri o imbarcata, o transitante per terra, ancorchè non ancor giunta sul territorio del suo nuovo Sovrano può legitimamente combatterla e farla prigioniera. Nè l'antico loro Sovrano potrebbe più proteggerla senza uscire da' termini della imparzialità.
Avverto inoltre esser in sustanza lo stesso se le leve si facciano di sole reclute raccolte una per una, o se si stipuli contratto con privati condottieri, per aver intieri reggimenti, e corpi, che costoro s'impegnano di levare. Moltissimi abbagliano non giudicando bene della natura de' contratti di truppe, che da più secoli usansi co' Cantoni Svizzeri, e con alcuni Sovrani d'Alemagna(433), e pensano, che si contragga e si faccia Trattato cogli stessi Sovrani.
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