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      Fu perciò dalla sapienza de' legislatori Romani collocato tra' principali controbandi di guerra(439) ed i moderni ne' loro più celebri Trattati ve lo inclusero parimente(440). E se in qualche Trattato non si trovano nominato, ciò è forse potuto avvenire perchè non era genere di commercio, che le nazioni stipulatrici di quel trattatto potessero, e solessero fare; ma è notabile non incontrarsi verun Trattato, nel quale s'escludano i cavalli dalla qualità di controbando di guerra. E veramente nella popolosa, e coltivata Europa non è restata regione alimentatrice di tante razze(441), sicchè il restar priva del commercio de' cavalli le arrecasse insopportabile danno: moltissime per contrario ne scarseggiano tanto, e tanto ne sentono il bisogno, che sotto gravi pene ne vietano l'uscita. Quindi di ciò non farò più lungo discorso.
      In maggior perplessità tien la mia mente la condizione de' muli nel modo attuale di guerreggiare. Finchè non furono inventate l'armi da fuoco, ed i cannoni, fu ristrettissimo il treno de' bagagli condotti dalle armate ben disciplinate; e fu rimprovero del lusso Asiatico l'averlo grande. Oggi le artiglierie ne richiedono uno sterminato, ed a tal uopo sono attissimi i muli, e vi si adoperano dalle nazioni, che hanno razze di cotesti robusti, e sani animali: laonde sarebbero da contarsi tra' controbandi di guerra; se non chè mi fa grave ostacolo il non vedergli mai rammentati in quanti Trattati siansi scritti, ne' quali si è cercato far esatta individuazione de' generi di controbando.


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De' doveri de' principi neutrali verso i principi guerreggianti e di questi verso i neutrali
Libri due
di Ferdinando Galiani
1782 pagine 527

   





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