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      Egualmente chiamansi armi dell'uomo l'elmo, l'usbergo, lo scudo, che lo ricoprono, e la spada, il pugnale, la lancia, la mazza ferrata, lo schioppo, la pistola, con cui ferisce. Egli è del pari indubitato, che sotto il nome d'arme si comprende non solo quella parte d'essa, che colpisce, ed uccide, ma tutto quel, che ad approntarla, a muoverla, a maneggiarla, a caricarla, a ripulirla le è intrinsecamente congiunto(444).
     
     
     
      De' Vascelli da guerra.
     
      Non s'incontra in verun Trattato tragli stipulati da due secoli in qua fatta parola di cotesto controbando di guerra consistente nella vendita di vascelli intieri corredati, quantunque in tutti si parli de' generi, che alla loro costruzione, ed apparecchio son necessarij. Veramente l'uso di siffatto commercio è così recente, che non mi sovviene d'essersi stipulati Trattati dopo l'introduzione di esso: perlocchè non si poteva prevedere. I Greci, ed i Romani non ebbero navigli da guerra costrutti per autorità privata. Ne' secoli di confusione ed anarchia, che viddero sbucciare i famosi condottieri d'armate grandi con privata autorità, e consiglio raccolte, non riconoscenti altro Sovrano, che quello, da cui si conducevano per denaro, la Republica Genovese lacerata da intestine discordie vide sorgere nel suo seno per opera delle celebri famiglie Doria, Grimaldi, dal Fiesco, ed altre, le squadre di galee loro proprie, che ad imitazione delle truppe di terra erano condotte, e prese al servizio dalle grandi emule potenze Francese, e Spagnuola con particolari convenzioni.


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De' doveri de' principi neutrali verso i principi guerreggianti e di questi verso i neutrali
Libri due
di Ferdinando Galiani
1782 pagine 527

   





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