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      Tacciano adunque in noi le grandi idee delle monarchie, e degli imperj nella ricerca di questa decisione, e ristringasi la mente alle idee basse e triviali, e subito la luce della ragione ce l'indicherà.
      Si conserva il dominio d'ogni ente, che abbia natural libertà finchè se ne tiene il possesso, e si custodisce(481). Anche senza averne la possessione se ne ritiene il dominio se quell'ente sia uscito dalla custodia, ma con animo di ritornarvi volontariamente da per se(482). Qualora non abbia un tal animo neppur può dirsi essersene subito legitimamente perduto il dominio: ma per conservarlo vi si richieggon due condizioni, l'una cioè, che duri nel padrone la volontà, e l'intenzione di riaverlo(483); l'altra, che siavi speranza, ed apparenza di poterne rientrar nel possesso(484). Il giudicare della verisimiglianza, e de' buoni fondamenti di siffatta speme non può esser lasciato al giudizio dello stesso antico possessore, a cui la passione, il desiderio, l'ansia daran false lusinghe da ingannarlo. Conviene rimetterlo all'arbitrio di persone buone, imparziali, prudenti, le quali calcolando le probabilità degli avvenimenti, le forze, e le resistenze del padrone, e dell'ente, che si rivendica in libertà, la serie de' possibili, e de' verisimili, e infine tutto quanto serve di base all'incerto, e vacillante prevedere umano, lo decidano spassionatamente.
      Le sopraddette cose conducono a far palese non esservi connessione tralla questione sulla permanenza, o estinzion del dominio, e la questione sulla giustizia de' motivi d'essersene sottratto(485). Non ha, che farvi neppure la molta o poca durata del tempo dacchè cessò il possesso, perchè quando tutto si riduce a vedere se persiste nel padrone la volontà di rientrar nel possesso, e se dura la credibile apparenza, ch'egli possa ricuperarlo(486), potrà benissimo avvenir talvolta, che nell'istante medesimo, in cui si perde il possesso sparisca ogni verisimiglianza del riacquisto, e talvolta per contrario potrà scorrer tempo lunghissimo senza potersi dir estinta in tutto la speranza(487).


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De' doveri de' principi neutrali verso i principi guerreggianti e di questi verso i neutrali
Libri due
di Ferdinando Galiani
1782 pagine 527