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      Vengo a dirne la mia opinione; ma non avendo incontrato tra' pochi libri, che ho sotto gli occhi chi n'abbia dati precisi insegnamenti mi bisogna crear espressioni nuove per spiegarmi con chiarezza.
      Dico adunque, che gli atti, co' quali pare, che si faccia mostra di riconoscere la Sovranità territoriale sono di due classi assai diverse tra loro. Chiamerò l'una ricognizione necessaria, e l'altra ricognizione volontaria.
      [Definiz. I]Comprendo nella prima classe tutti quegli atti, che per forza ed inevitabilmente sono i neutrali astretti a fare se bramano continuar la pace ed il commercio con chiunque o legitimamente, o illegitimamente stà in possesso di territorio, ed ha forza armata in terra o sul mare: i pirati, gli usurpatori, i tiranni, i ribelli vanno in ciò del pari colle legitime Sovranità. Tali atti sono il tollerar le visite in mare fatte da' legni armati di coteste genti; l'esibire ad esse entrando ne' loro porti le proprie patenti ed altre carte di mare; salutar le loro fortezze; pagar i dritti imposti; ricorrere ai loro magistrati per giustizia; chiederne e riceverne i salvi condotti; ricevere le lettere, o ammetter persone da coloro spedite a trattar cose concernenti alla continuazion della pace, e della buona armonia, tollerare i titoli, che in coteste lettere si arrogassero; vietare ogni atto d'ingiustizia, o di crudeltà verso di loro, credere alla loro fede, e serbar quella, che ad essi si dà. Tutte le suddette cose, ed altre poco, dissimili vengono invero comprese sotto la general formola usata dal Coccejo, che i neutrali sieguano, e riguardino solo alla presente possessione.


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De' doveri de' principi neutrali verso i principi guerreggianti e di questi verso i neutrali
Libri due
di Ferdinando Galiani
1782 pagine 527

   





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