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      Premessa così importante distinzione divien facile il poter convincentemente dimostrare la verità di questa general teoria, che tutti gli atti di ricognizion necessaria praticati con qualunque classe d'illegitimi possessori non offendono l'amicizia verso il legitimo Signore, nè violano i doveri della neutralità; ma per contrario gli atti di ricognizion volontaria l'oltraggiano.
      Per pruova della prima parte non solo potrei dire esser la necessità una legitima scusa, ma posso ben anche sostenere, che tutti quegli atti quanto si voglia moltiplicati e replicati, mai non inducono, nè costituiscono il vero legale riconoscimento d'una legitima Sovranità. Quel che operasi per necessità non fa argomento(495). Il cedere alla forza non pregiudica alla ragion di veruno, e tanto, è il cedere per inferiorità di forze, quanto il cedere perchè non si voglia sviluppare ed impiegar la propria forza, allorchè niente obblighi ad impegnarti a tanto.
      Ma il più forte argomento lo fornisce l'esempio dello stesso Sovrano guerreggiante co' ribelli suoi. Non potrà mai egli evitare d'accordar loro i sopra indicati atti di ricognizion necessaria. Se gli bisogni convenir con essi cartello di cambio de' prigionieri, armistizio, tregua, capitolazioni di fortezze rese, salvicondotti, conferenze per la pace, e quanto infine giova a far cessar le straggi, e ristabilir la quiete, non potrà dispensarsi dal praticargli con essi. Or con qual fronte biasimerebbe ne' suoi amici neutrali quello stesso, ch'egli non schiva di fare?


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De' doveri de' principi neutrali verso i principi guerreggianti e di questi verso i neutrali
Libri due
di Ferdinando Galiani
1782 pagine 527

   





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