Ma riman sempre vero, che per qualunque abominio possa un neutrale nell'interno del suo cuore avere del misfatto d'una ribellione, se egli trovisi aver adottato il partito della neutralità, non può combinarlo cogli atti esterni della sevizie, dell'odio, delle ostilità.
§. VII.
Del dritto competente ai guerreggianti sul controbando di guerra fatto da' neutrali.
Vengo sù questo articolo a dir cose tanto lontane dagli insegnamenti degl'autori, dalla prattica attuale, dal tenore di tutti i Trattati, che con rammarico preveggo la sorpresa, e la contraria prevenzione ne' pochi lettori, che mi contento d'avere(503). Pure cotesto prevedere non mi sgomenta all'intutto. Ho tanta fiducia nella loro ragionevolezza, che se vorranno pazientemente leggermi e seguire il filo del mio raziocinare, m'aspetto a vedergli alla fine convenire con me nella verità delle mie affermazioni; ed io spero poter loro indicare donde sia derivato, che l'uso abbia traviato tanto dalla ragione, e dal dritto.
Io son persuaso non potermisi contrastare, che ogni giurisdizione è circoscritta dal territorio, fuori del quale cessa intieramente: come per contrario è tanta la forza della Suprema Potestà sul proprio territorio, che vi rende egualmente, ed indistintamente a se soggetti chiunque vi s'incontri a dimorare.
Ciò essendo vero, non può cader controversia, che quando un neutrale sia sorpreso carico di generi di controbando di guerra dentro il territorio d'uno de' guerreggianti con manifesta intenzione di condurlo all'avversario, e non possa allegar giusta scusa d'aver ignorato il cominciamento delle ostilità, o dell'assedio di qualche piazza(504), il Signore del territorio avrà sù di lui pienissima giurisdizione, e potrà soggettarlo alle stesse pene minacciate ai sudditi suoi, salvo però il caso di qualche particolar convenzione(505) o la grazia di qualche speziale salvocondotto, che si trovasse avergli fatta.
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Trattati Suprema Potestà
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