Occuparla sarebbe dunque un vero ladroneccio. Or quel Sovrano, sul cui territorio giunge il ladro, e la roba involata, e di cui è suddito il rubato, non può negargli l'ajuto della sua autorità per fargliela subito ricuperare. Può solo rimandare al proprio Sovrano il non suo suddito, acciochè da colui sia giudicato. Perciò io penso, che senza inveire contro l'armatore, può benissimo il Sovrano del porto ov'è giunto, ritogliergli quella sola merce, che appartiene ai suoi sudditi imbarcata sopra nave neutrale, senza però andar più oltre rispetto al giudicar del dippiù della preda, perchè allora mostrerebbe parzialità(538).
IV. Finalmente ha sempre dritto un Principe qualunque di far osservar ne' suoi porti, e nel mar chiuso a lui appartenente le leggi sue, e spezialmente quelle, che riguardano la conservazione, e la rigida osservanza della neutralità: e quindi ogni armatore, ed ogni nave regia d'un guerreggiante, che vi controvenisse soggiacerebbe alla sua indubitata Sovranità territoriale; quantunque i riguardi di politica, e di convenienza spesso consiglino a rivolgersi (soprattutto rispetto alle navi regie) al loro Sovrano per attenderne una sollenne, ed esemplare riparazione delle violazioni commesse degli uffiziali, o comandanti di quelle.
Ecco i principali casi, che manifestano fin dove s'estenda la giurisdizion territoriale anche su' non sudditi qualora entrino ne' porti, o ne' mari chiusi; ed è sempre la medesima o, che vi siano entrati di buona voglia, o spintivi da contrarietà di tempi, da bisogno di viveri o d'acqua, da timore di forze maggiori, o da altra qualunque necessità. La volontà quantunque costretta da urgente causa è sempre una interna volontà(539). Diverso in tutto sarebbe se vi si fosse entrato condottovi a forza come arrestato dalle navi da guerra del Signore del luogo; nel qual caso (secondo di sopra ho detto) affatto non vi è giurisdizione, nè dritto veruno.
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