[Differenza. IV]Ricusare ad un viaggiatore sulla terra l'ingresso in una fortezza non gli cagiona mai altro, che il disagio d'un cattivo albergo; ricusare il porto ad un legno sorpreso da tempesta è quasi lo stesso, che condannarlo ad un naufragio sicuro.
[Differenza. V.]Di chi và per terra si prevede con certezza il luogo per dove potrebbe passare, e dove, ed in quanto tempo potrebbe giungere; ma per contrario qualunque naviglio può arrivare improvviso e inaspettato a qualunque parte dell'intiero littorale d'una regione.
Chiunque attentamente mediterà sulle sopraddette naturali varietà de' due elementi, ravviserà subito le conseguenze, che doveano derivarne ne' doveri di tolleranza, negli atti d'umanità, nelle precauzioni di diffidenza, e di propria difesa.
Vi ritroverà anche la natural soluzione delle celebri, ostinate, ed oggi mai tediose questioni sul dominio, o libertà del mare e delle navigazioni, trattate dagli illustri Grozio, e Seldeno, e da loro seguaci più con ricchezza d'erudizione, che di ragionamento, per prurito di far grossissimi libri sopra controversie facili a decidersi in pochissime parole.
E che sia così, non essendo materia in tutto aliena dal mio istituto, voglio trattenermi a ragionarne, e spero esaurirla tutta prima quasi, che i lettori s'avveggano d'esservi io entrato a parlarne. Dico adunque, che meditandosi sulla Differenza I. si vede aver potuto le nazioni occupare, e posseder in proprio le diverse regioni della terra, giacchè dopo d'essersi assicurate del possesso, e della custodia di alcuni passaggi tralle gole di monti, e de' guadi de' fiumi, il restante del paese era naturalmente difeso da rupi, valli, fiumi, foreste, paludi, lidi di mare, o aridi deserti.
| |
Differenza Differenza Grozio Seldeno Differenza I
|