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      Avrei terminato ogni mio discorso sopra una così celebre materia, se non mi restasse a definire quale sia il mare aperto, e quale il chiuso. Indubitatamente sono mari chiusi, e non dissimili da' gran laghi, e da' fiumi tutti quelli, de' quali (come di sopra ho detto) i lidi, e l'imboccatura in altro mare appartengono ad una sola nazione. Ciò da niuno scrittore si contrasta. Meno concordi sono sulla pretensione sostenuta da talune Sovranità del dominio sopra golfi, i lidi de' quali non le appartenevano interamente (come è il golfo Adriatico rispetto alla Signoria Veneta(547), e la Manica rispetto all'Inghilterra) o pure sopra alcune estensioni di mare, che non formano un golfo chiuso (come è il mar Ligustico rispetto ai Genovesi). Discordi in tutto son poi sulla pretensione d'un dominio generale sul mare promossa da qualche popolo nell'auge della sua prosperità, fondato unicamente sulla superiorità della forza maritima, e sulla celebrità delle vittorie riportate(548).
      Io quanto a me giudico non esservi giusto titolo di pretendere il dominio di cotesti mari, nè parimente quello del mare aperto, salvocchè se vi fossero Trattati speziali, i quali saranno obbligatorj per quelle nazioni, che gli sottoscrissero; ma niente obbligano l'altre, contro alle quali non credo neppur potersi opporre o la tacita acquiescenza(549), o l'abbandono totale dal frequentar alcuni mari, donde si pretendesse esser poi nata la prescrizione(550).
      Finalmente è anche cosa ricevutissima, che del mare aperto quell'orlo, che bagna il lido della terra, appartiene, si riguarda come incorporato col territorio, e fa parte di esso.


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De' doveri de' principi neutrali verso i principi guerreggianti e di questi verso i neutrali
Libri due
di Ferdinando Galiani
1782 pagine 527

   





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