Mi volgo a te Augusta, ed immortal Caterina, che dall'eccelso soglio delle Russie con penetrante sguardo discopri, benefichi, ed ascolti ogni più lontano, ed oscuro mortale. Tua è l'opra della Neutralità armata, ed a tè s'aspetta compirla rendendone l'alleanza salutare all'Europa. Fà tu che tragli articoli essenziali di essa vi sia questo, "che ogni Sovrano accedente a cotest'alleanza prometta in qualunque caso di nuova rottura tra lui, ed altro Sovrano parimente acceduto all'alleanza, di non esser egli il primo a conceder Patenti d'armamento. Promettan poi tutti di riguardar come infrattore, e comune nemico chi fosse il primo a far ricomparir sul mare i corsari. Promettan chiudere i loro porti a cotesta canaglia, e capitandovi spinti da tempesta trattenergli, disarmargli, o anche più duramente punirgli; nè con quell'atto di comun benefizio s'intenderà violata l'amicizia verso il Sovrano di essi, giacchè egli nel soscriver l'alleanza dovrà formalmente rinunziare a qualunque protezione verso i suoi sudditi corseggianti". In questo modo potrà sbarbicarsi un uso reso molesto ed insopportabile a tutti, perchè vi sarà la garantìa di quasi l'intiera Europa a sostenere il patto. Facile sarà persuader ora la sottoscrizione di tale articolo ai Sovrani attualmente pacifici, e quieti; e que' che sono in guerra, allorchè la stanchezza, e lo spossamento avrà conciliata la pace, pur troveranno ragionevole l'accedervi.
Abolita negli Europei Cristiani l'ignominiosa usanza del corseggiare rimarranno soltanto armate le navi da guerra de' Sovrani.
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