Per giustificar cotesta costumanza potrebbe dirsi, che il neutrale impedisce l'entrarsi a combatter nel suo porto non già per voglia di proteggere i fuggiaschi, ma per conservar la quiete generale di tutti i legni dimoranti in esso, e per salvar la città stessa, le case, gli abitatori; cosicchè non si oppone all'inseguimento perchè pensi a dar protezione, ma per restar egli illeso. Ed a me fa tanto peso cotesta considerazione, che tengo per sentenza sicura essere i porti chiusi de' neutrali sempre inviolabili finchè il loro Sovrano non possa tacciarsi d'aver calpestati i doveri della neutralità.
Già traspare dalle cose di sopra dette qual varietà sarà nelle decisioni de' quesiti proposti il caso di trovarsi le navi d'un guerreggiante non mica entrate in un porto, ma solo accostate ai lidi aperti neutrali. Chiamo lido aperto non solo le spiagge esposte ai venti, ed alla furia del mare, ma ben anche que' golfi, baje, seni, ridossi, foci di fiumi, banchi di sabbie, isolette, che prestano un tal quale natural ancoraggio, e ricovero, ma dove manca l'ajuto de' moli costrutti dall'arte, e sopratutto manca di esservi popolazione di città fortificata, o di grosso borgo, e mancano batterie di cannoni destinate proteggere le navi ancorate. O non v'è nulla, o solo vi si vede qualche antica semidiruta torre atta a dar segnali, e non a far difesa,
Anche in siffatti siti le navi mercantili o che siano in tutto disarmate, o che abbian solo pochi cannoni per propria difesa, sono senza dubbio nell'asilo, e sotto la protezione del Sovrano territoriale(590), il quale, se in quel suo luogo venissero insultate, o predate, non solo è in dritto, ma in obbligo di dichiararsi offeso dall'insultante, e sarebbe risponsabile al Sovrano del predato della supina indolenza di non dichiararsene corrucciato(591), e non volesse domandar la restituzion della preda una co' danni.
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