Quando un sì fatto ordine si dà colla sola mira di non lasciar traspirare la nuova di qualche importante avvenimento o di morte di Sovrano, o di sollevazione avvenuta, o d'apparecchio d'una segreta spedizione, suole la durata dell'impedimento esser breve, e non cagionando grave disturbo al commercio non si riguarda come una violazion della libertà de' non sudditi, nè se ne fanno querele.
Ma ne' due passati secoli s'usò con smoderata frequenza ed abuso l'embargo non già per trattener soltanto l'uscita dal porto alle navi de' non sudditi, ma per obbligarle a servire in qualche militare spedizione. Gli usuali pretesti tratti dal famoso dritto di necessità, dalla salvezza pubblica, dalla difesa dello Stato colorirono queste angherìe, che furono più che dalle altre nazioni usitate da' Rè delle Spagne ne' tempi della decadenza, e delle angustie di quella monarchia(632). Ne rimasero disgustati altamente i neutrali tantoppiù, che spesse volte riuscendo infelici le spedizioni vi perdevano le loro navi, nè se ne rifaceva ad essi il danno da una Potenza indebitata al sommo e dalle guerre, e dal disordine nelle finanze. Convenne adunque cominciar a stipular per patto, che i padroni de bastimenti, i loro piloti, officiali, soldati, marinaj, ed altra gente di mare, i bastimenti medesimi, gli effetti, e mercanzie, di cui fossero carichi, non potessero esser sequestrati, o arrestati in virtù d'alcun ordine generale, o particolare di chichesiasi, o per qualunque motivo, od occasione, che potesse darsi; neppure sotto pretesto della conservazione, o difesa dello Stato(633). Cotesto patto fu ritrovato così saggio, equo, e salutare, che divenne tosto generale in tutti i Trattati, e tale continua ad essere ancora(634).
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