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      Illę autem (res sacre) & destrui, & devastari ab hoste possunt, si quidem finis belli hoc exigat. Nec vero sine modo in res hostium sęvire licet. Moralium enim rerum hęc est indoles, ut ęstimationem accipiant ex fine. Tantum ergo licet quantum finis permittit. Unde consequitur quod etiam res, quę sacrę non sunt, non tamen semper perdi, aut vastari possint.
      (37) Sęvitia est ejus, qui puniendi jus habet, modum non habet, Senec.
      (38) Chiunque si vorrą prender la pena di leggere tutto il Capo VI. del libro II. del Puffendorf, o il Capo II. del libro II. dell'illustre Grozio vi troverą un lunghissimo discorso sł questi, che essi chiamano Dritti, e Privilegj della Necessitą, e vi ravviserą grandissima disparitą da ciņ, che io qui dico. Io non ho voglia nč tempo di armeggiare, e contrastar nč co' morti, nč co' vivi. I lettori giudicheranno. Gli prego ad avvertire, che osserveranno ne' due sopracitati scrittori, ne' loro commentatori, e ne' loro numerosi imitatori una perpetua confusione e mescolanza di discorso tra' doveri dettati dalla natura, le leggi Mosaiche, o sia il dritto Divino positivo, le leggi canoniche, le civili, i consigli della perfezione evangelica, il puro giusto, e l'eroismo, e il tutto lardellato da gran citazioni di autori. S'avvedranno de' tormenti, che soffrono questi giureconsulti a risolvere i casi proposti, e a trovarne le teorie, e vedranno quanti sistemi imaginano, e gratuitamente stabiliscono. Io per me dico, che la necessitą non ha dritti, nč puņ farne nascere.


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De' doveri de' principi neutrali verso i principi guerreggianti e di questi verso i neutrali
Libri due
di Ferdinando Galiani
1782 pagine 527

   





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