Pagina (350/527)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Solo per ingratitudine l'annullarono. Credettero adunque esservi sempre un tacito, ed occulto patto anche là, dove non appariva, e che non si dovesse mai cancellare dalla memoria del beneficato il benefizio avuto, ne convertirsi in pregiudizio del donatore.
      (68) Sono rimarchevoli queste parole, che Tito Livio mette in bocca al legato del Re Antioco per dissuader gli Achei dal congiungersi co' Romani nella guerra di Etolia. Non enim ut secus adversus eos arma capiant, sed ut neutri parti sese conjungant petere. Pacem utrique parti, quod medios deceat amicos, optent, bello se non interponant. lib. 35. c. 48. Restringe così i doveri de' neutrali al solo nudo desiderio della pace, senza frameschiarsi ne' fatti de' guerreggianti. E perciò neppure parmi potersi estender gli obblighi fino alla necessità di offrirsi per atto di umanità nè per arbitro, nè per arbitratore, nè per mediatore; non essendo mai queste funzioni senza pericolo d'incorrere in qualche indignazione.
      (69) Insegnano tutti i più saggi Politici doversi il Principe sommamente contenere nelle minacce, e non usarle mai se non quando se ne preveda sicuro l'effetto; perciocchè le minacce non diminuiscono le forze, ed accrescono la precauzione, e la collera in colui, che le riceve. Io credo, che sia una delle grandi prudenze, che usino gli uomini, astenersi o dal minacciare, e dall'ingiuriare alcuno con le parole; perchè l'una cosa, e l'altra non tolgono forze al nimico; ma l'uno lo fa più cauto, l'altra gli fa avere maggior odio contro di te, e pensare con maggiore industria di offenderti.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

De' doveri de' principi neutrali verso i principi guerreggianti e di questi verso i neutrali
Libri due
di Ferdinando Galiani
1782 pagine 527

   





Tito Livio Re Antioco Achei Romani Etolia Insegnano Politici Principe