Eccone un esempio tratto dalla leg. 4. del tit. VII. al lib. IV. de' Digesti. Non tamen ejus factum improbat Prætor, qui tanti habuit re carere, ne propter eam sæpius litigaret: hæc enim verecunda cogitatio ejus, qui lites execratur, non est vituperanda.
(116) Un dritto ancorchè buono in se stesso lasciato alla interna volontà di chi dovrebbe riconoscerlo, e non sollennizzato da chiara promessa è riguardato dalle leggi come di frivola, e di quasi niuna consistenza. Nulla promissio potest consistere, quæ ex voluntate promittentis statum capit. Dig. lib. XLV. tit. I. 1. 108.
(117) Ecco un caso particolare, in cui si verifica, che dal trattato di neutralità nascerebbe un gius perfetto, e non stipulandone la promessa rimarrebbe imperfetto. Dal caso particolare il Volfio, i Coccej, il Vattel, il Lampredi, e tutti i loro seguaci han fatta con errore una teoria generale, [vedi sopra la nota alla p. 55] non avvertendo la differenza quando siavi qualche indizio da presumere la parzialità, e quando non ve ne sia veruno.
(118) Frequente, assai più che ne' tempi antichi, è stato il caso ne' secoli a noi vicini degli Europei, i quali per ingrandire su tutta la faccia della terra il loro commercio (sotto il manto del quale è coperta l'ambizione della dominazione, e delle conquiste) hanno ottenute da' Sovrani dell'Asia, e dell'Africa concessioni di suolo in Sovranità, mediante la corrisponsion d'un annuo tributo. La rozza politica, e la poca accortezza di que' Sovrani gli ha concessi. Ma non cade dubbio, che non ostante il titolo dell'acquisto, e il peso del tributo, in que' luoghi si goda dagli Europei, e vi si eserciti perfetta Sovranità. Il tributo ha servito come di transazione d'ogni dritto territoriale, e di giurisdizione.
| |
Digesti Prætor Volfio Coccej Vattel Lampredi Frequente Europei Sovrani Asia Africa Sovranità Sovrani Europei Sovranità
|