Il che sarà da me in appresso più ampiamente dimostrato.
(135)Vedi la nota alla pag. 7 sulla definizione della neutralità data dall'Ubner.
(136)Vedi la nota alla pag. 84.
(137)Victores, victosque numquam solida fide coalescere disse il gran conoscitore del cuor corrotto dell'uomo Tacito Ist. l. II c. 7; e perciò il consenso ne' trattati diseguali stipulati dalla necessità della svantaggiosa posizione non è riconosciuto dalle savie leggi Romane come valido, e sincero Nihil consensui tam contrarium est, quam vis atque metus. Dig. de Reg. Juris l. 116.
(138)Alla pag 107 e 108.
(139) Tu regere imperio populos, Romane, memento:
Hæ tibi erunt artes; pacisque imponere morem,
Parcere subjectis, & debellare superbos. Virg.
Nostri autem magistratus, imperatoresque ex hac una re maximam laudem capere studebant, si provincias, si socios æquitate, & fide defendissent. Itaque illud patrocinium orbis terræ verius, quam imperium poterat nominari. Cic. de Offic. l. II. c. 8. Venisse eos in populi Romani potestatem, qui beneficio quam metu obligare homines malit, exterasque gentes fide, ac societate junctas habere, quam tristi subjectas servitio. Tit. Liv. lib. XXVI. C. 49.
(140) È noto, che i celebri Condottieri d'arme Italiani Sforza, Braccio da Montone, Nicolò Piccinino, l'Alviano, il Colleone, Gio: de Medici, il Caldora, i Colonna, gli Orsini, il Duca Valentino, e tanti altri, furono tutti uomini privati, che si dettero a far mercatanzia di guerrieri, come se l'avessero fatta di cavalli, d'armi, e provvisioni da guerra, o di legname da costruir vascelli.
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