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      E lo risolve debolmente non con altra risposta, che con dire, che il farlo s'opporrebbe all'egualità dell'amicizia, e che alla fin fine il non farlo è un uso inter omnes fere gentes receptus. Qual enorme distanza tral cuore, e la delicatezza de' sentimenti di quell'antico gentile Romano Cicerone, e quello di cotesto moderno Olandese! Mi cade, per verità, di mano un libro scritto con tanto pochi sensi di virtù, e perciò di questo celebrato scrittore io farò pochissimo uso.
      (194) Sunt quædam nocitura impetrantibus, quæ non dare, sed negare beneficium est. Senec. de Benef. l. 2. c. 14.
      (195) Quidam itaque e sapientibus viris iram dixerunt brevem insaniam. Senec. de ira c. I. ed Orazio Ira furor brevis est. Epist. lib. II. Epist. 2.
      (196) Si gladium quis apud te sana mente deposuerit, repetat insaniens, reddere peccatum sit, non reddere officium. Cicer. de Offic. l. 2. c. 25.
      (197) Quid autem turpius, quam (quod evenit frequentissime) ut nihil intersit inter odium, & beneficium? Senec. de benef. l. II. c 14.
      (198) Quæ in terris gignuntur ad usum hominum omnia creari, homines autem hominum causa esse generatos, ut ipsi inter se aliis alii prodesse possint. In hoc naturam debemus ducem sequi, communes utilitates in medium afferre, mutatione officiorum, dando, accipiendo; tum artibus, tum opera, tum facultatibus devincire hominum inter homines societatem. Cic. de Offic. lib. I. c. 7.
      (199) Vedi cap. V. §. 2
      (200) Vedi cap. V. §. 3
      (201) Se mi s'indicheranno esempj di dominj in Europa, i quali restati nella neutralità non han cessato di fornir truppe, reclute, denari, munizioni da guerra, ed ogni altro conducente ad accrescer la forza d'altri dominj dello stesso Sovrano (il che non sarebbe difficile a dimostrarmisi) risponderò liberamente, che que' Sovrani hanno abusato de' dritti della neutralità sulla fiducia di non poter esser attaccati in quello, donde traevano i soccorsi, or per la felice situazion locale di esso, or per le garantìe, or per la complicazione de' dritti d'altri Sovrani, che impedivano l'offenderlo.


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De' doveri de' principi neutrali verso i principi guerreggianti e di questi verso i neutrali
Libri due
di Ferdinando Galiani
1782 pagine 527

   





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