IV. a parlare de' diritti della guerra rispetto ai neutrali. Brevissimamente ne parla; e pure per essersi ciecamente avviato sulle orme d'autori d'illustre nome, e non fidatosi alla sua ragione, oh quanto in quelle poche parole traviò! Sulla presente questione ecco ciocchè lasciò scritto: Il dritto del passaggio porta l'altro di poter far uso nel luogo neutrale delle cose necessarie o per il vivere, o per il trasporto pagate però a giusto prezzo. Chi è obbligato al fine è obbligato ai mezzi..... perchè leciti sono i mezzi necessarj d'una lecita azione. Niente è più falso... Può un fine esser lecito, ed esserne illeciti, i mezzi, e se non con altro, che con illeciti mezzi si potesse pervenire ad un lecito fine, diverrebbe questo illecito i mezzi adoperativi non cambierebbero natura. Se fosse vera quell'antica, e rinomata favoletta della lebra del Gran Costantino da guarirsi col sangue d'innocenti fanciulli, certamente il medicar la lebra è un atto lecito, ed onesto; ma per conseguirlo bagnarsi nel sangue umano è illecito sempre, ed abominevole; nè può mutar natura quest'atto a vista dell'oggetto lecito, per cui si fa. Anzi se lo scannare i teneri bambini, e tuffarsi nel loro sangue fusse l'unico specifico rimedio di quel malore, morirà l'Imperatore di lebra, non debbon morire i fanciulli. Questo è il vero; ed applicandolo al mio proposito dico, che suppongasi giusta, e legitima una guerra quanto si voglia, non darà mai dritto di violar l'altrui proprietà; obbligar a forzose vendite; servirsi della forza come d'un dritto, e trattar gli amici al par de' nemici.
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Gran Costantino Imperatore
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