A che dunque citarlo in esempio? In oltre è egli forse ben sicuro, che in quella guerra fossero stati i Veneziani sinceramente neutrali, e non desiderassero internamente veder depressa la potenza di quell'Imperatore, da cui potean nella vittoria promuoversi tante pretensioni sulle Signorie Italiane? Ripeterò dunque, che da questi fatti della storia nulla di convincente si cava giammai in sostegno del vero dritto, perchè o il caso è in diversi termini, o non è sicuro essersi anche da' Principi virtuosi seguito sempre il sentiero della ragione, e non quello dell'ambizione.
(306) Il Grozio al lib. II. c. 2. §. 10. non ha dubbio d'asserire qu'il est permis dans une guerre juste de s'emparer de quelque place située en pais neutre. On voir bien qu'une terreur panique ne suffit pas pour autoriser une chose comme celle là, mais on doit avoir tout lieu de craindre que l'ennemi ne se jette dans cette place, & ne nous cause par là des maux irreparables.
(307) Non sarà inutile l'avvertire, che mal si salverebbe l'imparzialità se un neutrale si prefiggesse nell'animo di conceder taluna delle sue fortezze ad un guerreggiante, e talun'altra all'altro: primieramente perchè non è umanamente possibile, che due fortezze diverse siano in equilibrio di vantaggi rispetto alle operazioni della guerra, laonde col concederle non resterebbero trattati; del pari i due guerreggianti suoi amici. Inoltre si agirebbe contro a quel dovere essenziale, e primitivo d'ogni vero amico non meno de' Sovrani guerreggianti, che di tutta la spezie umana, di sforzarsi cioè a render brevi, e meno micidiali le guerre, e non a somministrar mezzi per prolungarle, e renderle più sanguinose, ed ostinate.
| |
Veneziani Imperatore Signorie Italiane Principi Il Grozio Sovrani
|